“Nel Corano è detto che «Tutte le anime gusteranno la morte» e poi «torneranno a Me», cioè a Dio. Analizziamo in principio la prima affermazione. Gustare è un termine ben specifico, per niente generico. Allah avrebbe potuto rivelare la verità sulla morte con parole molto più drastiche, drammatiche e definitive, come “affrontare”, o “subire”, o “destinate” (a morire). Invece Dio ci invita a ricordarci che nella morte c’è vita, c’è speranza, c’è perfino del gusto, del piacere, che non è fisico, ma è il piacere dell’Anima, del Sé universale che è, appunto, il ritorno in Dio. Perché questo è il Paradiso, come insegna il Sufismo (la ricerca più intima e spirituale della fede islamica): una metafora per intendere il ventre oceanico, luminoso, buono, colmo di pace che è Dio, nel quale alla fine tutti gli esseri si dissolvono (concetto sul quale torneremo tra poco), ricongiungendosi a Lui. Lo stesso Corano, in prossimità dell’inizio del Testo Sacro, nella Sura 2, quando rivela l’entità materica del Paradiso, immediatamente dopo dice anche: «Qualcosa di simile verrà loro dato». E ancora, nel verso subito seguente, ci dice che Dio non esita a fare uso di metafore per rivelare un concetto più grande – troppo grande per la mente umana. Ecco quindi che, in due versetti, l’uno consecutivo all’altro, Dio ci rivela prima l’immagine del Paradiso, e successivamente la sua vera realtà, quindi il ricongiungimento con la Verità divina. Riprendiamo, infine, il termine che ho usato poco fa: «dissolversi» in Dio, che non significa affatto scomparire. Significa cambiare o, meglio, entrare in. Diventare parte di qualcos’altro. Rendere la nostra essenza più universale, eterna, immutabile, lontana dalla sofferenza. E il Corano, infatti, esaspera (in modo positivista e ripetuto) che soltanto morendo – nel «gusto» della morte – i veli che in questa vita ci separano dalla conoscenza della Realtà Ultima ci saranno rivelati.”
Ti consiglio anche la lettura del primissimo articolo sul blog nel quale ho parlato del mio incontro con l’Islam, con la sua purezza, con il suo significato religioso, mistico, spirituale e, soprattutto, di pace.
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