Ho scritto questa poesia il 1 gennaio 2025, dopo che avevo iniziato a dipingere da non più di dieci giorni. Senza aver mai preso in mano un pennello, che dico! una matita da disegno, in tutta la mia vita. E fu gioia. E fu folgorazione. Fu passione, salvezza, tranquillità. Almeno per quel momento, di cui avevo così tanto bisogno e necessità. Questa poesia parla di questo, e di come soltanto ciò che provai anni prima – scrivendo la mia biografia sul Presidente Kennedy – provai in una misura simile. Buona lettura.
“Dipingo e mi perdo. / Mi perdo come non accadeva / da tempi senza più memoria. / Vecchi e rancidi. / Momenti in cui sognavo / il luminoso mare salato / della costa di Cape Cod, / la frontiera della speranza, / la mia dolce, infantile Camelot. / A quel tempo mi perdevo, / sentendo nelle mie narici / bruciate dalla nascita, il profumo / del lontano Oceano Atlantico. / E così dipingo – / per quanto durerà? – / sentendo in me il sangue, / vivo e caldo, pulsare della / bella e pur sempre infantile / novità di una vita nuova.”
Tutti i diritti riservati, ©2025 Tiziano Brignoli

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