Il significato della parola, e della misericordia di Allah

Il significato della parola, e della misericordia di Allah

Allah non è una parola astratta, distante. Qualcosa che appartiene a un mondo lontano. È “soltanto” la traduzione araba del nome Dio, usata infatti, in modo predominante, anche dagli arabi cristiani. Secondo vari dizionari, il termine Allah significherebbe «L’Essere che comprende tutti gli attributi della perfezione». Non a caso il Corano stesso afferma che i nomi con i quali Lo si può invocare, sono «i nomi più belli». Quelli che in sé tutto racchiudono e ne definiscono la Sua essenza, maestà e gloria.

Dio non lo si può definire o descrivere – è troppo Assoluto per questo. Dice infatti il Corano: «Egli è al di sopra di ogni comprensione» (6, 103). E allora, l’unico modo che abbiamo per tentare di intuire la Sua essenza, è attraverso la bellezza dei nomi (o degli attributi divini) con i quali Lui stesso ha scelto di rivelarsi al mondo.

In tutto ciò, dunque, come possiamo pensare, come fanno certuni che di Islam non conoscono nulla, che il Dio dei cristiani sia buono e misericordioso, mentre il Dio dei musulmani violento? Semplicemente non è così. Dio vuole il bene, concede il bene, e tutto nella Sua creazione, anche se non ce ne accorgiamo, concorre al bene. Questo per i cristiani tanto quanto per i musulmani.

Il Testo sacro islamico esaspera, in modo positivista, la bontà di Dio. Che secondo il Corano è innanzitutto amore: per le Sue creature e la Sua creazione, nonché l’amore che deriva dalla capacità inesauribile di perdonare.

Dice infatti il Corano sul perdono divino: «Verso coloro che hanno commesso il male per ignoranza (che, attenzione, non è lo stesso del farlo di proposito e deliberatamente), e poi si sono pentiti ed hanno migliorato la loro condotta, il Signore è, certo, al-Ghafuru e al-Rahimu (il Perdonatore e il Misericorde)» (16, 119).

Allah vuole soltanto il bene da noi. E ci ricorda costantemente il Libro rivelato che lo scopo di un’esistenza umana è andare alla Sua ricerca. Pregarlo e pensarlo costantemente (anche in ogni azione che compiamo durante il giorno) al fine di purificare il proprio cuore e i propri pensieri.

Dio è, innanzitutto, Verità. Questo è sicuramente un altro insegnamento coranico.

Il Testo sacro islamico insegna anche che non ci deve essere imposizione o prevaricazione nella fede. Quando si parla di questo argomento, rivelò Dio al Profeta Muhammad, siete invitati a farlo «con saggezza» e «nel migliore dei modi» (16, 125). Ma soprattutto, abbiate pazienza nella sopportazione. «Porta pazienza» dice ancora il Corano, in quanto «la pazienza è di Dio» (16, 127).

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