Racconto: “Ritorno alla luce”
Cinque anni fa ero sola. Più sola di quanto una singola anima nell’universo possa pensare di poter sostenere nella propria esistenza. Non capivo quale direzione o scopo avesse la mia vita. E una donna senza uno scopo è una donna persa.
Poi un giorno conobbi un uomo, di pochi anni più grande di me. Fu una cosa istintiva. Eravamo entrambi a passeggio con il cane quando lui si fermò a parlarmi. Io ebbi fin da subito la sensazione che avesse intuito qualcosa in me, e volesse diventare parte della mia vita – anche fosse stato solo per quell’istante. Da lì nacque un’amicizia.
Il regalo più importante che mi fece la sua presenza nella mia vita fu l’imparare a camminare. Semplicemente camminare. Ovunque in mezzo alla natura. Senza auricolari, senza fretta, senza cellulare. Solo camminare e respirare. Lui era un grande camminatore, e così lo divenni anche io.
L’anno scorso Tommaso ha avuto un incidente in moto ed è rimasto paralizzato alle gambe. Sembra ironico, non è vero? Il modo in cui la vita colpisce le persone nella condizione peggiore per loro: come le gambe per un assiduo camminatore. Ma Tommaso non si è arreso. Ha semplicemente imparato a vivere al ritmo di questa sua nuova condizione fisica. Questo è stato l’insegnamento più grande che la sua amicizia mi ha donato.
Oggi pomeriggio, all’ora del tramonto, ero in un campo di margherite poco distante da casa mia. Non sembra anche a voi che questi fiori trasmettano un senso di pace e serenità? A quell’ora, con la luce dorata del sole che si posava dolcemente sul campo di margherite, capii. Ogni cosa che pensiamo essere insormontabile non lo è mai davvero. Ricordate: ci saranno sempre battaglie più dure, ma anche uomini più forti che ci insegnano a non farci mai ingannare dalle sfide della vita.
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Foto di virginia lackinger su Unsplash